sono una flexitariana

Oggi ho scoperto di essere una flexitariana.
L’ho scoperto per caso, leggendo un commento su un blog.

Secondo la definizione di Wikipedia il Flexitarianismo può indicare una “sensibilità  alimentare” che non radicalizza il rifiuto della carne come nel vegetarianesimo; i flexitariani mangiano carne, ma con moderazione, perché coscienti di quanto gravoso sia l’impatto ambientale causato da un consumo-abuso di carne prodotta nel circuito industriale. L’etica flexitariana porta a ricercare carne di provenienza locale -secondo il principio del Km 0-, in cui sia certificata la legalità  (e l’umanità ) dei metodi di trattamento degli animali e delle tecniche di macellazione adottati dal produttore.

Effettivamente sono così.

Fino ad ora credevo di essere “Onnivora Selettiva”, definizione che ho imparato leggendo “Se niente importa” di Safran Foer, cioè mangiare un po’ tutto ma cercando di capirne la provenienza.
In realtà , la carne bio è molto difficile da trovare. Al supermercato ho trovato solo dei petti di pollo (che normalmente, dato lo scarso consumo, sono sullo scaffale da una settimana, acquistando un colorito verdognolo…). Inoltre l’essere bio non da la certezza che l’allevamento da cui proveniene è etico.
Stessa cosa per il pesce, praticamente introvabile…
La cosa va meglio con le uova, dove grazie al numero impresso sul guscio si identifica il tipo di allevamento.

Non sono vegetariana, non voglio nemmeno definirmi “quasi vegetariana” o “vegetariana part-time” come scritto in un articolo su D di Repubblica
non sarebbe giusto nei confronti di chi vegetariano lo è veramente.

Forse per comodità , perchè a volte è troppo complicato chiedere cosa ci sia in ogni piatto, perchè molto spesso i locali non offrono alternative veg abbastanza gustose (fra una insalata verde e una carbonara, scelgo la carbonara, bilanciando poi evitandola a casa…)
In realtà  credo che non ci sia niente di male a mangiare qualche volta carne, purchè sia con rispetto dell’animale.
Faccio le mie scelte molto di più per questioni ambientali. Perchè il nostro pianeta è già  molto compromesso e voglio fare la mia parte per cercare di invertire la tendenza.

A casa mangiamo carne 1 solo pasto a settimana, 1 volta pesce e un salume con la pizza, spesso nemmeno questi. Meglio se li trovo biologici e a km0, preferisco il macellaio – le cui carni arrivano dal Piemonte – che la GDO.
A mezzogiorno mangio spesso al bar e ho scoperto mille modi per fare un buon panino veg senza cadere nel solito mozzarella-pomodoro, basta osare un po’ di più (avete mai provato formaggio di capra, pomodori secchi e trevisana ?)

Inoltre ho deciso che Leo cresca onnivoro. Al nido propongono carne o pesce 3 volte a settimana e lascio che le mangi, io cerco di integrare dando prevalentemente verdure e legumi. Se fossi vegetariana non credo riuscirei a cucinare carne per gli altri, ma non voglio nemmeno imporre le mie scelte agli altri.

Quel che cerco di fare io è scegliere un pasto vegetariano ogni volta che posso, ma senza fare drammi se non riesco.

Flexi, appunto.

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