Con l’arrivo dell’estate mi sono posta il problema di quale crema solare scegliere per Leo.
Fino all’anno scorso avevo usato una crema a protezione 50+, di una buona marca, consigliata su molti siti (e anche dalla mia pediatra) ma decisamente non eco e non bio.
Invece quest’anno volevo assolutamente una crema buona sia con la pelle del mio bimbo sia con l’ambiente.
Ho iniziato a leggere e ad informarmi, soprattutto sul forum di Promiseland e di Saicosatispalmi dove non solo ci sono un sacco di consigli e di esperti, ma anche il database dell’inci dei cosmetici, così da verificare quali ingredienti contiene e quanto sono pericolosi (per rischi di allergie o peggio).
Leggendo qua e la su internet ho scoperto che ci sono un sacco di cose da sapere per scegliere il solare adatto.
Innanzi tutto il Fattore di Protezione Solare (SPF) è quel numero che indica quanto protegge la crema o quanto filtra.
In altre parole, il filtro è il fattore di moltiplicazione per cui possiamo prolungare la nostra esposizione al sole senza scottarci.
Se senza crema mi scotto dopo 10 minuti, con una crema con SPF 20 mi scotterò 200 (10×20) minuti dopo.
Questo numero però si riferisce solo all’assorbimento dei raggi UVB, che sono i più dannosi per la pelle, ma non sono gli unici.
I raggi UVA, infatti, sono i maggiori responsabili dell’invecchiamento della pelle.
Per questo l’Unione Europea ha deciso di considerare anche i raggi UVA e di specificare sulle confezioni che quel prodotto è efficace anche contro i raggi UVA.
Pertanto la classificazione in SPF non è più valida, ma si è trasformata in una scala: Protezione bassa (SPF fino a 10), media (da 15 a 25), alta (da 30 a 50) e molto alta (50+).
Allo stesso modo sono vietate le diciture “Schermo Totale” o “Protezione Totale” in quanto non esistono prodotti che riescono a filtrare il 100% dei raggi.
Ma non è finita, ci sono due tipi di filtri, quelli chimici e quelli fisici.
I filtri chimici sono composti chimici che assorbono le radiazioni e proprio perchè chimici possono dare problemi di allergie, possono penetrare nella pelle e arrivare al sistema endocrino oltre che essere spesso a base di petrolati o altri derivati del petrolio.
I filtri fisici (o minerali) sono invece dei minerali micronizzati (generalmente ossido di zinco oppure di titanio) che riflettono i raggi solari.
Però bisogna verificare che siano microparticelle e non nanoparticelle, che invece essendo molto più piccole possono essere assorbite dalla pelle.
La faccenda non è per niente facile, perchè ogni prodotto che sceglievo, trovavo almeno un difetto…
credo che la crema solare “perfetta” non esista.
Alla fine ho scelto questa:
Latte Solare Sensitive Baby, protezione 30/alta, della Lavera, certificato Bio.
I filtri sono 100% minerali con microparticelle (la certificazione bio vieta l’uso di nanoparticelle, per cui è più facile scegliere).
E’ leggermente colorata (buono, così si vede dove si è spalmata, e con un bimbo che non sta mai fermo è decisamente comodo), ma lascia una patina bianca anche dopo averla ben spalmata.
Per essere un latte solare è abbastanza denso da spalmare, ma meno di una crema (ad esempio la crema 50+ dell’anno scorso era molto più densa e appiccicosa).
La resistenza all’acqua non è specificata, ma devo dire che anche dopo il bagno in mare la pelle rimaneva biancastra (dal viso era difficile toglierla anche durante la doccia…).
Spalmavo a Leo la crema prima di uscire di casa, quindi circa 15-20 minuti prima dell’esposizione e ripetevo l’operazione dopo un bagno particolarmente lungo oppure se il sole era forte (tipo a mezzogiorno).
E’ stata testata anche durante un giro in pedalò a mezzogiorno e non si è nemmeno arrossato.
Dopo due settimane di mare non ha avuto nessun problema, è tornato a casa di un bel color caffelatte.
Specifico che stavamo in spiaggia dalle 10.30 fino alle 12.30 circa e di sera dalle 17.30 alle 19.00 circa.
Devo aggiungere che i bambini al di sotto di un anno di età non dovrebbero mai stare al sole diretto.
Devono essere evitate le ore più calde (dalle 12 alle 17), vanno protetti gli occhi con occhialini “seri”, controllare che proteggano da uva e uvb e che non siano delle semplici lenti scure, proteggere la testa con un cappellino, mettere una maglietta se il sole è troppo forte, bere spesso acqua e per evitare colpi di calore alternare momenti di sole a momenti di ombra (ricordando i raggi UV filtrano anche attraverso gli ombrelloni).
Però non cadiamo nemmeno nell’eccesso opposto, il sole se preso bene fa bene, aumenta la produzione di vitamina D, stimola il metabolismo e il sistema immunitario, riduce le malattie dell’apparato respiratorio e, last but not least, favorisce il buon umore.
PS: non sono un medico, quello che ho scritto sono le mie conclusioni dopo aver letto un po’ di cose su internet. Se avete qualsiasi tipo di problema, dermatiti, allergie ecc… rivolgetevi ad un esperto.