orto bello

Quando cercavamo casa, uno dei requisiti fondamentali era il giardino.
Grande o piccolo non importa, basta che ci sia.
Non era facile trovare una casa che avesse tutte le caratteristiche che desideravamo, ma direi che ce l’abbiamo fatta almeno al 90%.
Mi piace l’idea di fare colazione all’aperto, appoggiare i piedi nell’erbetta morbida, di dare a Leo un po’ di verde e soprattutto di avere un posto dove coltivare qualcosa.
Il mio giardino ideale è una specie di giungla, niente a che vedere con i praticelli inglesi modello tavolo da biliardo. Devo viverci, non guardarlo sennò mi attaccavo un poster in camera.
Direi qualcosa simile a questo

ovviamente il nostro clima non permette tale rigogliosità  (anche se la piovosità  di questa estate ci fa sentire un po’ più inglesi…) però vorrei tante tantissime verdure.
Sarà  la crisi, sarà  la voglia di mangiare sano, ma oramai avere un orto in città  non è così strano. Siti e libri sull’argomento nascono come funghi (appunto ;))
Consigli per chi è alle prime armi e per chi ha poco spazio si riescono a trovare con facilità .

Le mie letture “orticole” son partite alla grande grazie a un bellissimo regalo di Fede, la bibbia dell’autoproduzione di John Seymour “Guida all’autosufficienza


Il libro è ricco di informazioni e consigli e ben illustrato. Per adesso è ancora un pochino troppo tecnico per me, più alla mia portata è “Il balcone dell’indipendenza

Al momento abbiamo qualche erba aromatica in vaso: basilico, salvia, menta, cedrina (profumatissima) e un cespuglio di rosmarino

Agosto non è proprio il mese migliore per seminare, ma si può sempre iniziare con qualcosa di facile e di rapida crescita, tipo l’insalatina.
La speranza è di riuscire a piantare un paio di pomodori, di insalata, magari un fagiolino e pian pianino organizzarmi per essere sempre più autosufficiente.
Visto che le verdure ci piacciono tanto e a Leo piacciono soprattutto crude (credo sia l’unico bimbo di 2 anni che si fa fuori una basletta di insalata…) che almeno sia sana e coltivata senza pesticidi o schifezze chimiche varie.

Sarà  poi l’occasione giusta per coinvolgere anche Leo, che già  mi aiuta con piacere quando devo preparare le verdure.
Insieme prepareremo la terra, guardando bene se ci sono piccoli amici che ci abitano, metteremo i semini e aspetteremo che spuntino.
Potrà  imparare non solo da dove arriva l’insalata che mangia, come cresce e cambia nel tempo, ma soprattutto che le cose non arrivano subito subitissimo (come dice lui).

Sarà  un bell’esercizio di pazienza e di osservazione (e di studio per me…)

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