Se non sapete cosa regalare alla mamma, alla suocera o all’amico che ama cucinare, regalategli una padella.
No una padella qualsiasi, ma una padella verde.
Ma non verde di colore, verde perché ecologica.
Quando ho traslocato, un anno e mezzo fa, ho colto l’occasione per rinnovare il mio parco padelle.
Avevo delle normali antiaderenti che erano ancora buone ma non proprio perfette e visto che il teflon quando inizia a deteriorarsi diventa pericoloso, ho cercato di informarmi per trovare un’alternativa.
Il teflon, il cui nome vero è Politetrafluoroetilene, PTFE, è largamente utilizzato per foderare pentole e padelle, resiste alle alte temperature e grazie al suo bassissimo coefficiente di attrito è antiaderente, cioè permette ai cibi di non attaccarsi alla padella.
Il problema è che se sottoposto a temperature superiori ai 200° (che si raggiungono facilmemte se lasciamo la padella sul fornello vuota, senza cibi o acqua o se usata per friggere) oppure se sgraffiata o scheggiata, rilascia PFOA, l\’acido perfluoroottanoico, una tossina che si accumula in fegato e tiroide e pare sia anche cangerogeno (anche se ancora non c’è una classificazione ufficiale).
L’alternative valide sono pochine… scartate le padelle in coccio, che vanno bene per le cotture lente, cosa che io non faccio mai, scartate anche quelle in alluminio, visto che l’alluminio al contatto con i cibi acidi rilascia sostanze nocive. Stesso discorso per il rame. Quelle in ferro sono pesantissime e vanno lavate, asciugate, van bene per le bistecche ma per cuocere le verdure o il sugo no. Niente acciaio, ad alte temperature può rilasciare nichel.
Rimangono le padelle in ceramica, ultimanente molto “in voga”, ma anche sulla ceramica ci sono dubbi, pare che possa rilasciare cadmio.
L’ultima chance viene dalla tecnologia. Esistono padelle rivestite da nanoparticelle, ossia da uno strato di particelle molto molto piccole composto da un mix di vari materiali così da prendere il meglio di ognuno. La leggerezza dell’alluminio più l’antiaderenza della ceramica, ecc…
Sembra la soluzione definitiva, ma…
Ma le nanoparticelle, proprio perché nano, ossia estremamente piccole, se ingerite o inalate possono penetrare all’interno dei tessuti, arrivare agli organi interni e penetrare addirittura nelle singole cellule.
Escluse quindi anche le padelle più tecnologiche.
Pensavo di dovermi accontentare acquistare il meno peggio (quale poi) quando ho visto loro !
Sono padelle rivestite di ceramica ma che non contengono PTFE, PFOA, piombo, cadmio. Costruite con un basso impatto ambientale, con minor produzione di CO2, sostenute e sponsorizzate pure dal WWF.
Hanno un solo difettuccio… il prezzo ! ne ho prese due, una dal diametro 24cm, che ho pagato intorno ai 25 euro e una da 30 cm che ho pagato circa 75.
Però li valgono tutti. Le uso quotidianamente, hanno un bel fondo spesso che mi permette di spegnere il fuoco qualche minuto prima della fine della cottura e loro continuano a cuocere (facendomi risparmiare gas), si puliscono facilmente con una passata di spugna, le metto in lavastoviglie e sono ancora come nuove.
L’unica accortezza che uso, quando le ripongo e le appoggio una sopra l’altra non le metto direttamente a contatto fra loro. Cerco di dividerle così il fondo di quella sopra non graffia il rivestimento di quella sotto. E’ facile, basta metterci uno strappo di scottex o un foglio di carta, io ad esempio infilo la più piccola in un sacchetto di carta del panettiere.
Grazie a queste padelle son diventata la regina delle frittate !!
PS: se dovete buttare le vecchie padelle, mi raccomando non buttatele nella spazzatura, con il rischio che finiscano all’inceneritore, ma conferitete alle piattaforme ecologiche per il corretto smaltimento.
Bella ma mi pare un pò cara e difficile da trovare… io ho visto che c’è un’altra zienda italiana che uso lo stesso tipo di rivestimenti e che produce tutto in Italia. Si chiama Illa, la conosci?
Non la conosco, ma mi informo subito.
Grazie della dritta 🙂
ciao
Come faccio a ordinare queste pentole che tu consigli visto che il sito e straniero e nn ci capisco niente
Ciao,
io le ho trovate quasi per caso in un negozio che vende articoli per la casa eil giardino di una catena francese (Botanic), ma sono in vendita anche su Amazon, prova a cercare Aubecq Evergreen.
Se le prendi fammi sapere come ti trovi.
ciao
Fiorella
Grazie li ho visti su Amazon ma nn viene spiegato nella lingua italiana tu hai la certezza che nn rilasciano nessun tipo di sostanze nocive ? Scusa se insisto tanto ma siccome sto soffrendo di un intossicazione ai metalli pesanti fra cui il nichel e quindi nn so proprio piu dove cucinare .Invece ti volevo chiedere se conosci le pentole gastroguss
Ciao,
io non sono un’esperta del settore e se hai delle problematiche di salute non vorrei darti dei consigli sbagliati…
Da quello che leggo sul loro sito, quelle della linea Evergreen 2.0 hanno il rivestimento che non contiene PFTE, PFOA, piombo, cadmio e metalli pestanti.
Le Gastroguss non le conosco, tu hai pensato a quelle in coccio ? ad esempio le Bionatural sono artigianali e non contengono nulla di nocivo, però ripeto non sono un’esperta, mi sono solo documentata su internet…
ciao!
sto anche io cercando pentole “sane” e sono disposta anche a spendere un pò di più pur di stare tranquilla rispetto alla qualità e alle sostanze tossiche. Ho visitato il sito e ho visto con interesse che fanno anche una versione evergreen con manico asportabile che trovo davvero comoda.
vorrei però chiederti conferma di un’informazione che sul sito non ho trovato: le pentole evergreen possono andare in lavastoviglie? E’ specificato sulla confezione? Perchè sul sito non ho trovato alcun riferimento.
Infine ti segnalo la marca Zwilling che utilizza il materiale THERMOLON al posto del Teflon… pare che questo tipo di rivestimento non sia nocivo
Ciao Alice,
Io le mie le metto in lavastoviglie e non si sono minimamente rovinate, anche la cromatura esterna è rimasta brillante.
Sono davvero soddisfatta di queste padelle.
Se prendi quelle con il manico staccabile fammi sapere come ti trovi.
Ciao
Fiorella