Dopo tre anni dal mio primo articolo su Green Hill finalmente è arrivata una notizia storica:
OGGI i responsabili dell’allevamento bresciano sono stati CONDANNATI dal Tribunale di Brescia per maltrattamenti e uccisione di animali.
Il direttore è stato condannato a 1 anno di reclusione, il co-direttore e il veterinario a 1 anno e 6 mesi. I cani sono stati confiscati e saranno per sempre liberi.
Durante l’attività del lager più di 6000 cani sono morti (alcuni addirittura “uccisi senza reale necessità”), quelli malati non venivano curati (un solo veterinario doveva occuparsi di circa 3000 beagles), venivano soppressi senza anestesia e con enormi sofferenze, quelli che riuscivano a sopravvivere vivevano in un ambiente malsano e non adeguato, spesso questo era causa della morte dei cuccioli… Per non parlare del comportamento dell’ASL che non faceva controlli approfonditi per capire come mai tanti cani morissero là dentro.
Questa sentenza storica mi riempie di gioia, sperando che sia la prima di una lunga serie. Finalmente è stata data voce a chi non ne ha, ai più deboli e a chi troppo spesso viene trattato come una cosa e non come un essere vivente.
Intanto, Green Hill non potrà riaprire, grazie al Decreto 26/2014 in cui si dichiara che non possono esistere allevamenti per la sperimentazione animale. Purtroppo però non vuol dire ancora che la vivisezione sia del tutto eliminata, però è un grande passo avanti e io sono fiduciosa che presto si arriverà anche a questo.
Entrambi i risultati sono stati ottenuti grazie ad una forte pressione della LAV, la Lega Antivivisezione.
Sul loro sito i dettagli e gli approfondimenti in merito.
http://www.lav.it/news/green-hill-condannato-dal-tribunale-di-brescia-sentenza-storica-la-riscossa-dei-beagle
http://www.lav.it/cosa-facciamo/vivisezione/nuova-legge-vivisezione