Visitare Los Angeles può sembrare strano perché l’idea che abbiamo di questa città californiana è che sia brutta, senza nessuna attrattiva e pericolosa.
Anche io la pensavo così prima di esserci stata.
Lo scorso anno, mentre vagliavo le varie ipotesi di vacanza, pensavo: ma vale la pena fermarsi a Los Angeles ? E la risposta è sì, vale la pena, il motivo è in questo post:
https://www.latartaruga-fio.com/2023/10/los-angeles-vale-la-pena-di-andarci/
Los Angeles: cosa vedere
Come ho già raccontato nel post https://www.latartaruga-fio.com/2023/10/los-angeles-informazioni-pratiche, sono stata a LA per circa 12 giorni, di cui i primi 7 senza macchina. Ho girato sempre con i mezzi pubblici, soprattutto con gli autobus (la metropolitana non è molto sviluppata) e ho visitato con la macchina solamente quelle zone troppo difficoltose da raggiungere con i mezzi, vuoi per la scomodità (troppi cambi o pezzi a piedi lunghi) o per l’eccessivo tempo di percorrenza.
Avendo a disposizione così tanti giorni, abbiamo deciso di dedicare ogni giornata ad una zona diversa per vederla con calma, fermarci per pranzo, fare il bagno o rilassarci… Per noi le vacanze non devono essere una maratona.
Noi alloggiavamo a West Hollywood, una zona centrale, ben servita e tranquilla. Da qui era abbastanza facile raggiungere quasi tutti i punti della città in un tempo ragionevole.
Il primo giorno ci siamo dedicati ad esplorare la nostra zona: colazione in Melrose Avenue, molto carina e tranquilla, piena di negozi di abbigliamento vintage e un po’ alternativi.
Ci siamo imbattuti in un Guitar Center, che farà impazzire gli appassionati di musica, soprattutto rock: pareti piene di chitarre, impronte delle mani di rockstar e memorabilia vari.
Il ritorno l’abbiamo fatto passando da Hollywood Boulevard.
Sinceramente mi ha un po’ deluso… la via è piena solo di negozi di souvenir pacchiani.
Certo la ricerca delle stelle nella Walk of Fame è divertente, ma non puoi camminare sempre guardando per terra (è piena di gente) e le stelle sono tantissime e su entrambi i marciapiedi a lato strada, per cui se cerchi una stella in particolare, ti consiglio di scaricare la mappa o di cercare prima su google e andare a colpo sicuro.
Le impronte delle mani si trovano al Chinese Theater, circa a metà della via. Anche qui c’è molta gente e non sarà facile fare le foto.
Il secondo giorno l’abbiamo dedicato interamente a Downtown.
Il viaggio in autobus da WeHo è lungo circa 45 minuti e non si deve cambiare mezzo, per cui è stato facile… e anche piacevole, si passa da Silver Lake e da Echo Park, che non ho visitato ma mi sono sembrate molto carine e mi piacerebbe tornarci..
Downtown è la zona più “americana” della città. È qui che sorgono i grattacieli, è il centro amministrativo e sede del governo della città. Però, proprio perché è poco residenziale, ci sono parecchie zone dove vivono i senzatetto. Il primo impatto per me è stato abbastanza triste, il contrasto fra la ricchezza dello skyline e le tendopoli è forte.
A Downtown abbiamo fatto un giro al Central Market, un mercato coperto dove si trovano cucine da tutto il mondo… Io ho mangiato per la prima volta un piatto di ramen vegani ed erano buonissimi! Di fronte al Central Market si trova l’Angel Flight, una piccola funicolare che porta nella zona situata nella parte più alta della collina.
Immancabile un giro alla Walt Disney Concert Hall progettata da Frank Gehry e un salto al MoCA, Museum of Contemporary Art, ad ingresso gratuito.
Sempre a Downtown c’è un Apple Store, situato all’interno di un bellissimo teatro del 1927, il Tower Theater, ti consiglio di entrarci e fare un giro guardando all’insù invece che sui banconi !!
Sempre in zona Downtown abbiamo visitato anche Little Tokyo, un piccolo angolo di Giappone, molto piccolo ma con alcuni negozietti simpatici di cose inutili e China Town.
Di China Town abbiamo visto solo la strada principale e la fermata della metro. Sinceramente non mi ha dato l’idea di essere un posto tranquillo dove passeggiare. Eravamo chiaramente turisti e mi sentivo un po’ fuori posto.
Il giorno seguente siamo tornati in Melrose Avenue, partendo a piedi da casa. Come dicevo prima, Melrose ha un sacco di negozi carini di abiti vintage, sneakers pazzesche, giochi anni 80… peccato che i prezzi siano così alti che era impossibile comprare qualcosa. Il viale è anche ricoperto da murales bellissimi e colorati. Arrivati all’incrocio con Fairfax abbiamo preso l’autobus che va verso l’oceano e ci siamo fermati al Farmers Market per pranzo.
Il Farmers Market è un insieme di piccoli ristoranti e negozi di cibo americano alcuni molto storici. Di fianco c’è una specie di centro commerciale (piuttosto finto)… meglio rimanere nella parte a mercato.
Vicino si trova il Los Angeles County Museum of Art, che purtroppo non ho visitato… (altro motivo per tornare a LA…) e il Petersen Automotive Museum. Anche questo non l’ho visitato ma esternamente è bellissimo !
Abbiamo ripreso il bus e, passando per Little Ethiopia siamo arrivati a Beverly Hills.
Boutique e macchine di lusso la fanno da padrone, non è il mio ambiente ma un giro va fatto !
Da qui abbiamo iniziato il ritorno verso WeHo facendo un altro giro.
Abbiamo preso un bus per Sunset Strip e percorso tutta Sunset Boulevard.
Bellissima al tramonto…
Siamo passati da un paio di locali che hanno visto sul loro palco grandi rockstars: il mitico Viper Room e il Roxy, dallo studio di Mutato Muzika e dal Book Soup.
Poi passato Chateau Marmont siamo scesi verso WeHo e tornati a casa.
Al quarto giorno è arrivato il momento di andare a vedere l’oceano!
Autobus fino a Santa Monica, siamo arrivati al Pier, dove inizia la mitica Route 66, il Luna Park e una spiaggia immensa, la zona è frequentata dalle famiglie.
Da Santa Monica parte una strada pedonale che costeggia la spiaggia, fiancheggiata da altissime palme e fra ragazzi sui rollerblades e runners si arriva a Venice Beach.
Se hai visto Californication, ecco Venice è veramente così !
Skate park, palestre a cielo aperto, bancarelle che vendono oggetti dipinti a mano, magliette psichedeliche, cannabis…
Anche qui la spiaggia è immensa, la sabbia è morbida e bianca.
Ci sono i bagni pubblici e le casette dei bagnini come in baywatch !
E allora via, bagno nell’Oceano Pacifico !!
L’acqua era incredibilmente calda, le onde alte ma era divertente saltare nei cavalloni.
Dopo aver mangiato proprio sotto la mitica scritta “Venice” siamo andati a vedere le casette sui canali… Spettacolari… Purtroppo non siamo riusciti a vedere il “centro” di Venice (la zona intorno ad Abbot Kinney Blv.) ma siamo rimasti vicino alla spiaggia. Torneremo.
A Venice la luce di Los Angeles è ancora più brillante.
A Venice Beach ti senti veramente dentro un film. Non mi dispiacerebbe la prossima volta trovare un alloggio in questa zona (non oso immaginare i prezzi degli affitti delle case sui canali però…).
Il quinto giorno è stato dedicato interamente agli Universal Studios.
LA, in quanto patria dell’industria cinematografica ha diversi studios visitabili.
Gli Universal Studios uniscono insieme la parte “studios” vero e proprio: a bordo di un trenino si passa in mezzo a set e scenografie – ad esempio si passa fra la casa di Psycho e il mare dello squalo – ed in più c’è la parte “parco dei divertimenti”.
Ci sono diverse attrazioni, alcune adatte ai bimbi più piccoli come il mondo dei Minions e altre più indicate a chi ha qualche anno in più.
Si passa da Springfield nel mondo dei Simpson, a quello futuristico dei Transformers, ma soprattutto si entra nel magico mondo di Harry Potter. È difficile spiegare a parole l’esperienza incredibile, si viaggia, si vola, si sale sulla Bolton 2000… Questa attrazione da sola vale il prezzo – alto – del biglietto !
Quando siamo andati noi non era ancora aperto il mondo di Supermario, dobbiamo tornare!
Ah, anche gli Studios sono comodamente raggiungibili con i mezzi (e così non devi nemmeno spendere altri soldi per il parcheggio). Ti consiglio di portarti da mangiare da casa, perché all’interno i posti dove mangiare sono abbastanza costosi e non perdi troppo tempo.
È quasi passata una settimana e abbiamo ancora tanto da vedere…
Il sesto giorno siamo andati verso sud, che non è proprio la zona più bella e sicura di LA, ma noi non abbiamo avuto problemi…
La nostra meta era l’Exposition Park e il California Science Center dove è conservato l’Endevour.
Sempre all’interno del complesso dell’Expo ci sono il museo di storia naturale, il California African American Museum e il Memorial Coliseum, lo stadio conosciuto come “The Greatest Stadium in the world” è in memoria di chi ha servito nell’esercito durante la Prima Guerra Mondiale.
Prima di rientrare all’appartamento abbiamo fatto un giro sulla Walk of Fame, la sera è sicuramente più bella con tutte le sue luci colorate. Comunque rimane per me un posto decisamente sopravvalutato.
Il settimo giorno… ci siamo riposati!
Siamo a metà vacanza per cui è tempo di fare la lavatrice e ritirare la macchina!
Ecco, andare con i mezzi al parcheggio dell’autonoleggio in aeroporto è stato forse il viaggio più avventuroso. Abbiamo preso prima la metro, poi un autobus di una compagnia privata, completamente vuoto e quando abbiamo detto la nostra meta al conducente non ci ha fatto pagare il biglietto e ci ha lasciato nel punto più vicino all’aeroporto anche se non doveva fermarsi lì. Poi siamo passati fra enormi parcheggi, lavori in corso e inquietanti cartelli “Welcome to Inglewood” con dei segni che sembravano lasciati dai proiettili…
Ma siamo arrivati sani e salvi.
Abbiamo preso l’auto che avevamo già prenotato dall’Italia. Quando ci hanno fatto scegliere fra la decina di macchine parcheggiate, ovviamente io ho scelto la più colorata, era anche del mio colore preferito !
Ora che abbiamo la macchina, possiamo andare a vedere anche i posti un po’ più lontani.
Il giorno successivo per prima cosa ho esaudito un mio desiderio: percorrere Mulholland Drive ! e passando di fianco al Getty Center siamo andati verso Bel Air. Il principe non l’abbiamo visto perché le ville sono tutte super recintate e nascoste dietro alte siepi !
Ci siamo fermati per pranzo nella zona universitaria di Westwood, ma non è niente di che, non andarci appositamente… a meno che non ti interessi andare a fare un giro all’UCLA e poi abbiamo proseguito verso Malibu.
Come Venice, Malibu è un posto mitico ! Dopo un giro al Pier, abbiamo passato la zona della laguna siamo andati sulla spiaggia (che è più piccola di quella di Venice Beach) a guardare i surfisti… (anche qui le ville delle star sono impossibili da vedere).
I nostri giorni a LA stanno per finire e l’oceano chiama ancora.
Questa volta andiamo un pochino più a sud, prima tappa Redondo Beach.
Redondo è una zona molto tranquilla e residenziale, alcuni nostri amici avevano soggiornato qualche giorno qui e ci avevano consigliato di prendere qui l’appartamento, ma essendo senza macchina ci saremmo spostati con molta difficoltà (per arrivare a WeHo ci si impiegano circa 2 ore con i mezzi).
Dopo Redondo siamo andati a Marina del Rey, molto più elegante e per questo mi è piaciuta di meno. Tanti yacht e parcheggi per yacht e niente di più…
Tornando verso casa non abbiamo resistito, ci siamo fermati nuovamente a Venice Beach a farci un bel bagnetto (in macchina avevo lasciato ciabatte e asciugamani, che non si sa mai..)
Il decimo giorno abbiamo fatto una gita a San Diego. Se hai la macchina, vale la pena farci un giorno di una giornata. Noi abbiamo visto le zone di Gas Lamp, Little Italy e il porto dove è attraccata la porta aerei Midway.
Al ritorno abbiamo sperimentato una buona parte del famoso traffico losangelino ma, essendo in 3 sull’auto, abbiamo potuto usufruire della corsia riservata al car pooling, decisamente più sgombra delle altre.
Siamo all’ultimo giorno che abbiamo a disposizione qui a Los Angeles e ci manca ancora la cosa più iconica di tutte… la scritta Hollywood sulla collina.
Abbiamo lasciato la macchina vicino all’Osservatorio Griffith, purtroppo non ho incontrato Ryan Gosling, ma ho fatto una foto con James Dean ! da qui si gode di una meravigliosa vista sulla città.
Poi, a piedi, sotto il sole, senza poter ricaricare le nostre borracce alle fontanelle perché prese d’assalto dalle api, fra cartelli che ci intimavano di prestare attenzione ai serpenti a sonagli, siamo arrivati alla mitiche lettere ! La vista sulla città lascia a bocca aperta. Sarebbe meglio salirci al tramonto, immagino che la luce dorata di LA, riflettendosi sulla terra rossa delle colline, sia uno spettacolo da non dimenticare.
Scendendo verso casa abbiamo attraversato la zona di Loz Feliz e ho visto un sacco di posticini carini. Dobbiamo quindi tornare anche qui 🙂
Come vedi, a Los Angeles ci sono tantissimi posti da vedere e tantissime cose da fare.
Il mio giro non è stato per niente esaustivo. All’interno di LA ci sono 80 distretti, ognuno con la sua particolarità.
Certo, se hai solo due giorni a disposizione puoi decidere di vedere solo Venice e Hollywood, ma la ha tanto da offrire che è un vero peccato non esplorare anche qualcos’altro.
Dopo LA noi siamo andati a visitare il Sequoia National Park, ma di questo te le parlerò nella prossima puntata !
RIASSUMENDO – COSA VEDERE A LOS ANGELES:
- Hollywood e dintorni (WeHo, Melrose Blv e Guitar Center).
- Downtown: Chinatown, Little Tokyo, Central Market, MoCA, Walt Disney Concert Hall, Apple Store.
- Melrose, Farmers Market, LACMA, Beverly Hills, Sunset blv (Viper, Roxy, Chateux Marmont).
- Santa Monica e Venice Beach
- Universal Studios o altri studios a piacimento
- Exposition Park e Science Center
- Mulholland Drive, Getty center, Bel Air, Westwood e Malibu.
- Redondo, Marina del Rey
- Osservatorio e collina di Hollywood
- San Diego, ma altre mete più vicine sono Pasadena e San Bernardino
PS: qui ho messo solo alcune delle mille e passa foto che ho fatto a Los Angeles. Se vuoi vederne qualcuna in più dei posti che ho citato, puoi guardare le storie in evidenza sul mio profilo Instagram personale: https://www.instagram.com/fiorella.flowerella/