Fra i dubbi e le domande più frequenti che si fanno a chi possiede un’auto elettrica c’è sempre: “ma come si fa a ricaricare un’auto elettrica?”.
Questo è anche uno dei principali punti che fanno desistere dall’acquisto.
Quindi come si fa ? Semplicemente collegando l’auto ad una fonte di energia !
Come ricaricare un’auto elettrica – tipologie di connessione, pro e contro
Ci sono 3 modi principali per ricaricare un’auto elettrica:
- Ricaricare con una normale presa Schuko
- Ricaricare collegandosi ad una colonna domestica (Wallbox)
- Ricaricare presso una colonna pubblica
Ricaricare l’auto elettrica con una normale presa domestica Schuko.
PRO: E’ il metodo più semplice perché la presa Schuko è diffusa praticamente in tutte le case.
La Schuko ha una potenza massima di 3 kW per cui si può ricaricare da casa senza dover modificare in alcun modo l’impianto elettrico (ovviamente è sempre meglio verificare che l’impianto sia adeguato ad un assorbimento prolungato).
Per poter collegare l’auto alla presa casalinga è necessario usare un cavo particolare che si chiama IC-CPD, che sta per In-Cable Control- and Protection Device (impropriamente chiamato “Carichino”), che di solito viene venduto insieme all’auto (non sempre, per alcuni modelli è da acquistare a parte).

CONTRO: Per chi ha un box collegato direttamente all’impianto di casa (quindi dove i consumi non vanno sulla bolletta del condominio) è un modo molto comodo per ricaricare l’auto, ma avendo una potenza bassa i tempi di ricarica sono molto lunghi, anche 15-20 ore per una ricarica completa.
Inoltre la Schuko non è pensata per la ricarica delle auto e potrebbe non essere sicura e surriscaldarsi se utilizzata per periodi prolungati.
Sconsiglio quindi di utilizzare ESCLUSIVAMENTE questo metodo di ricarica. Va benissimo in caso di emergenza o in caso di uso saltuario.
Aggiungo che se alla spina Schuko del cavo IC-CPD si connette un adattatore per poterlo connettere alle prese domestiche “normali”, il rendimento della ricarica si abbassa ulteriormente aumentando i tempi di ricarica e soprattutto aumentando i rischi di surriscaldamento e il conseguente pericolo.
Ricaricare l’auto elettrica collegandosi ad una colonnina domestica
Le colonnine domestiche, chiamate WALLBOX, sono delle stazioni di ricarica da installare a parete in box privati o in luoghi generalmente non aperti al pubblico (come uffici o officine).
PRO: Le Wallbox permettono di erogare una potenza superiore a quella delle prese casalinghe. Ovviamente essendo allacciate all’impianto di casa, seguono la sua potenza, ma è sufficiente chiedere al gestore dei servizi elettrici l’aumento a 6 kW per dimezzare i tempi di ricarica.
Le Wallbox sono grandi all’incirca quanto una scatola da scarpe e hanno il cavo per la ricarica già attaccato. Non è quindi necessario acquistare cavi a parte.
Oltre alla potenza e al cavo integrato, le wallbox posseggono una serie di funzioni aggiuntive che permettono di controllarla da remoto, impostare gli orari di ricarica (ad esempio seguendo le fasce orarie di minor costo) e verificare in tempo reale l’assorbimento e quindi la possibilità o meno di utilizzarla contemporaneamente ad altri elettrodomestici.
CONTRO: Oltre al costo, che già di per sé può essere considerato un contro, queste stazioni di ricarica casalinghe necessitano di essere installate da installatori professionisti. Nel caso di richiesta di aumento della potenza del contatore a 6 kW (o superiori) va verificato che l’impianto elettrico possa reggere il carico altrimenti deve essere potenziato e per ultimo, è necessario fare un collegamento fra la wallbox e il contatore privato, cosa non sempre fattibile in un condominio o quando si è in affitto.
Ricaricare l’auto presso una colonnina pubblica
Quando pensiamo a come ricaricare un’auto elettrica, la colonnina pubblica è la prima cosa che viene in mente.
Queste sono stazioni di ricarica posizionate in luoghi pubblici o aperti al pubblico (come i parcheggi dei supermercati) e possono avere potenze diverse, ma sempre superiori a una wallbox casalinga. Sono a pagamento (esclusi alcuni rari casi di colonnine poste generalmente nei supermercati, con utizzo gratuito riservato ai clienti).
PRO: sono pubbliche, quindi non è necessario effettuare alcuna modifica all’impianto di casa. Sono distribuite su tutto il territorio nazionale (anche se al sud in modo minore purtroppo) e sono accessibili da tutti.
Avendo potenze diverse, è possibile scegliere quella che meglio fa per noi al momento. Se ho poco tempo sceglierò una colonnina veloce (ma più costosa), se ho disponibilità di tempo (ad esempio la notte o mentre lavoro), posso scegliere una colonnina meno veloce ma più economica.
App con mappe e descrizioni accurate, recensioni e foto, permettono di decidere dove e quando fermarsi, talvolta anche di prenotare la colonna e avere così la sicurezza di trovarla libera al nostro arrivo.
In queste colonnine il cavo di ricarica non è già presente ed è necessario collegarsi utilizzando il proprio cavo.
CONTRO: per ricaricare ad una colonnina pubblica è necessario fare un abbonamento alla rete delle stazioni di ricarica, con possibilità di pagare a consumo o in abbonamento.
Non tutte le colonnine si possono prenotare, a volte risultano libere e poi sono occupate da macchine termiche che impropriamente parcheggiano davanti o a volte non si riesce ad effettuare la ricarica per motivi vari. Per questo consiglio sempre di sceglierne due o tre nelle vicinanze per avere una soluzione di emergenza.
I tempi di attesa possono essere lunghi se l’unico punto di ricarica disponibile sul nostro percorso non è abbastanza veloce.
In autostrada (ma non solo) si trovano frequentemente colonnine molto veloci, con potenze superiori a 50kW in corrente continua (qui il cavo è già sulla colonnina) e i tempi di ricarica sono molto veloci. In meno di mezzora si riesce a caricare completamente l’auto, ma ovviamente i costi sono superiori.
E io quale uso fra questi 3 metodi ?
Io ho installato la wallbox avendo il box collegato al mio appartamento con linea a 6 kW. Ricarico quando la batteria arriva intorno al 30% per 4 ore la notte, così da arrivare intorno al 75%.
Per il buon funzionamento della batteria e per preservarne la qualità è sempre bene evitare di ricaricare al 100% e scendere sotto al 20%, riservandoli a quando ne abbiamo bisogno per i viaggi più lunghi.